Django Unchained

2013, Quentin Tarantino

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  1. Mr. Orange
     
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    Che si sia o no un fan di Quentin Tarantino è innegabile che Django Unchained sia uno dei film più attesi dell'anno, anche se siamo solo all'inizio.
    Dopo l'enorme successo di Bastardi Senza Gloria, il regista di Knoxville decide di cambiare nuovamente genere, ci ha molto ben abituati effettivamente nella sua carriera: dalle ambientazioni orientali di Kill Bill all'atmosfera malavitosa di Pulp Fiction, Le Iene e Jackie Brown, passando infine per un film ambientato in tempo di guerra come, appunto, Inglourious Basterds. Questa volta andiamo ancora più indietro nel tempo, arrivando fino al 1858, due anni prima dello scoppio della Guerra civile americana ed in pieno periodo della schiavitù nei confronti dei neri. Tarantino ha sempre espresso la sua ammirazione per i vecchi film western, in particolare Il buono, il brutto e il cattivo, di Sergio Leone, ma anche molti altri western meno conosciuti al grande pubblico. Il titolo in sè, Django Unchained è un omaggio al protagonista di una serie di film western diretti da Sergio Corbucci, Django appunto.

    LA TRAMA: Django (Jamie Foxx) è uno schiavo che viene liberato dal dottor King Schultz (Christoph Waltz), un cacciatore di taglie che ha bisogno dell'uomo per rintracciare 3 uomini ricercati. Dopo aver trascorso mesi in compagnia di quello che possiamo definire il suo mentore, Django comunica all'uomo che è suo desiderio rintracciare la moglie Broomhilda (Kerry Washington), anch'essa schiava, per liberarla. Sua moglie è proprietà di Calvin Candie (Leonardo Di Caprio), schiavista senza scrupoli; Django, aiutato da Schultz, cercherà di liberarla dalla schiavitù, per potersi finalmente riunire alla sua amata.



    Il film annovera nel suo cast alcuni attori ormai "feticci" di Tarantino, come Samuel L. Jackson e Christoph Waltz, e alcuni volti nuovi per il regista, come il protagonista Jamie Foxx e Leonardo Di Caprio. Tutti gli attori sono bravissimi, rendono perfettamente credibili i loro personaggi, in particolare Waltz nel ruolo del dentista, sembra un ruolo scritto appositamente per lui (che infatti gli è valso un Golden Globe), come già era accaduto in Bastardi Senza Gloria, anche qui il suo personaggio è tedesco (come l'attore che lo interpreta).
    Tutta la pellicola, della durata di 2 ore e 45 minuti, è caratterizzata dal tipico stile tarantiniano, c'è come sempre una forte presenza di dialoghi funzionali alla trama, ed è anche piena di citazioni ad altri film che lo stesso regista adora, e a film dello stesso Tarantino; ma, soprattutto, c'è un grande ritorno dello stile pulp che ha contribuito a creare il personaggio di Tarantino. Infatti, a differenza di altri film come Le Iene, in cui la violenza era più che altro suggerita, come nella scena della tortura del poliziotto in cui la macchina da presa si sposta, in Django Unchained la violenza ha un ruolo fondamentale: capiamo subito come Tarantino, pur sapendo di dover trattare un argomento difficile come la schiavitù, non abbia paura di smorzare i toni e far sembrare le cose come non sono, anzi, rincara la dose e mostra una dose di violenza esagerata. Io personalmente, non ricordo nessun suo film che metta in mostra una quantità di sangue così alta. Questa scelta gli fa onore, dimostra che non ha paura dell'argomento trattato, e vuole rendere lo spettatore partecipe di cosa possa aver significato per gli schiavi quel periodo.
    Anche in Django Unchained, Tarantino fa uso della tecnica del flashback, in special modo per mostrare allo spettatore le ragioni (come se ce ne fosse bisogno) dell'odio di Django nei confronti degli schiavisti.
    Non mancano tuttavia aspetti comici: la riunione del KKK sulla collina, ma anche molte battute pronunciate da King Schultz, e il meraviglioso personaggio di Steven, maggiordomo di Calvin Candie (interpretato da un irriconoscibile Samuel L. Jackson) che pur essendo un personaggio dalla parte dei cattivi, coi suoi comportamenti strappa più di un sorriso agli spettatori, tutti questi fattori contribuiscono a non fare di questa pellicola solamente una spietata condanna nei confronti della schiavitù.
    Passando agli aspetti più tecnici del film, da lodare è senza dubbio la fotografia curata da Robert Richardson (già 3 volte vincitore del Premio Oscar, e collaboratore di Tarantino da Kill Bill Vol. I in poi), il montaggio di Fred Raskin, e infine, la colonna sonora, i cui brani originali sono stati composti da nient'altro che Ennio Morricone, di cui Tarantino è un grandissimo ammiratore, e con cui non ha avuto la possibilità di lavorare in Bastardi Senza Gloria, altri brani di contorno sono stati presi da diversi repertori che vanno dall'immortale Johnny Cash con Ain't no grave a pezzi rap di 2Pac.
    Infine, ancora una volta, fatemi lodare la sceneggiatura di Quentin Tarantino: quest'uomo si dimostra ancora una volta un genio. Non ha fallito mai una volta che fosse una, aiutato da una conoscenza cinematografica che pochi altri nel suo mondo probabilmente hanno, ci regala ancora un'opera che secondo me supera in bellezza anche Bastardi Senza Gloria, ci sono inquadrature veramente molto suggestive: il sangue che schizza sul cotone, il cavallo che corre al rallenty macchiato di sangue, ma tantissime altre, movimenti di macchina, inquadrature in soggettiva, che veramente colpiscono molto, nonostante Tarantino non abbia bisogno di sbalordire nessuno ormai, lui si diverte ancora a farlo.
    Candidato per la 3° volta al Premio Oscar per la miglior sceneggiatura originale, dopo Pulp Fiction (vinto) e Bastardi Senza Gloria, se stavolta non vince secondo me è uno scandalo.
    Il film invece è candidato a 5 Premi Oscar: Miglior Film, Miglior Attore non protagonista [Christoph Waltz (che lo meriterebbe tantissimo)], miglior sceneggiatura originale, miglior fotografia e miglior montaggio sonoro.
    Dopo aver visto l'ultima fatica del regista, e dopo aver visto tutti i suoi film con lui dietro la macchina da presa, posso affermare che Django Unchained è, secondo me, al 3° posto, dopo Pulp Fiction e Le Iene; è perfetto in ogni cosa, attori, musiche, scenografie, tutto quanto.

    Se dobbiamo parlare per un attimo della prova degli attori, bisogna assolutamente lodare le maestose prove di Christoph Waltz, ma anche di Leonardo Di Caprio, nei panni di Calvin Candie, lo spietato negriero padrone della moglie di Django. Candie è, per ammissione dello stesso Tarantino, il personaggio più cattivo che lui abbia mai creato e Di Caprio lo interpreta in maniera maestosa (peccato che all'Academy non se ne siano accorti), rendendo perfettamente l'idea di un uomo spietato e senza scrupoli pronto a tutto per il suo tornaconto.


    VOTO: 9
     
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  2. Gianni Illico
     
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    Un film molto divertente (la scena che prende in giro il KKK fa veramente spanzare), tanta azione e alcuni pezzi d'autore davvero niente male (come hai detto tu, il sangue sul cotone e sul cavallo). Però secondo me la trama è abbastanza semplice e riprende in qualche modo i soliti temi di vendetta. Sicuramente piacevole, però secondo me non molto di più.
     
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  3. T-Dog
     
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    CITAZIONE (Gianni Illico @ 19/1/2013, 18:05) 
    Un film molto divertente (la scena che prende in giro il KKK fa veramente spanzare), tanta azione e alcuni pezzi d'autore davvero niente male (come hai detto tu, il sangue sul cotone e sul cavallo). Però secondo me la trama è abbastanza semplice e riprende in qualche modo i soliti temi di vendetta. Sicuramente piacevole, però secondo me non molto di più.

    concordo, un film prima di tutto molto divertente :) la trama mi è parsa un po' forzata, ma in toto è un bel film!
     
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2 replies since 18/1/2013, 00:45   67 views
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